Una nuova guida per il recruiting
Il mondo del lavoro sta cambiando in modi che un anno fa non avremmo potuto immaginare. L’ascesa dell’IA generativa, il netto aumento dei mandati di rientro in ufficio, l’incertezza macroeconomica e il mercato sempre più competitivo per i talenti con le competenze più richieste stanno rimodellando il panorama talent.
L’acquisizione talenti (AT) sarà in prima linea nell’aiutare i datori di lavoro a superare queste e altre sfide, ma le norme del passato non saranno più valide. Con l’evolversi delle priorità delle aziende, l’AT avrà bisogno di nuove competenze, nuovi strumenti e tanta agilità per attrarre, assumere e trattenere i talenti migliori.
Per capire meglio cosa riserva il futuro dell’AT, abbiamo intervistato migliaia di professionisti del recruiting, parlato con i principali leader del settore e analizzato miliardi di dati generati dalla piattaforma LinkedIn. Ecco sei previsioni che aiuteranno i professionisti talent ad aprirsi al nuovo mondo del lavoro.
Esplora le 6 previsioni del report per tema:
Previsione 1
L’IA potenzierà il recruiting.
Previsione 1
L’IA potenzierà il recruiting.
Quando abbiamo chiesto ai talent leader di prevedere alcuni dei principali trend che influenzeranno l’AT nel prossimo anno, molti hanno risposto la stessa cosa: IA generativa.
Sebbene solo il 27% dei professionisti intervistati da LinkedIn dichiari di stare utilizzando o sperimentando l’IA generativa, sei su 10 sono ottimisti riguardo all’IA per la selezione del personale, e lo scorso anno il numero di recruiter che hanno aggiunto competenze di IA ai loro profili è aumentato del 14%.
Per la prima volta da anni, l’acquisizione talenti subirà una mutazione radicale, che sarà guidata dall’IA e dall’automazione.”
John Vlastelica
CEO presso Recruiting Toolbox
L’IA generativa aiuta a semplificare le attività di recruiting e ad aumentare la produttività.
Secondo i professionisti del recruiting che usano l’IA generativa, il suo principale vantaggio è che permette di scrivere le descrizioni delle offerte di lavoro in modo più semplice e rapido. Automatizzando alcune di queste attività più banali, gli strumenti IA consentono anche di liberare tempo da dedicare ad aspetti del lavoro più gratificanti, aumentano la produttività e danno la possibilità di interagire e comunicare più facilmente con i candidati.
I talent leader si aspettano che l’adozione acceleri nel corso del prossimo anno e oltre, man mano che i team di selezione si faranno un’idea più chiara dei vari modi in cui l’IA generativa può essere sfruttata, ad esempio per selezionare i profili, personalizzare il contatto o abbinare i candidati interni alle posizioni aperte.
“L’IA è pronta a rivoluzionare il modo in cui innoviamo, operiamo e lavoriamo” dice Jude James, Head of Talent Acquisition and Contingent Workforce Strategies per le Americhe e l’Europa presso UST.
La società di selezione del personale Randstad, ad esempio, ha lanciato programmi di formazione per insegnare ai suoi recruiter come usare efficacemente l’IA generativa, spiega Michael Smith, Chief Executive di Randstad Enterprise. “Stiamo cercando di aggiornare i dipendenti affinché possano muoversi in modo consapevole e sperimentare” afferma Michael. “Vogliamo arrivare ad avere una base significativa di persone che comprendono e accolgono con entusiasmo il potenziale dirompente della collaborazione con l’IA.”
Elevare il ruolo dell’acquisizione talenti
I leader del settore prevedono che, col tempo, l’ascesa dell’IA generativa non solo trasformerà il processo di recruiting, ma eleverà anche il ruolo dell’AT nelle organizzazioni. L’AT ha l’opportunità di giocare un ruolo centrale nell’integrare le competenze IA nella forza lavoro, in particolare aiutando la leadership a comprendere l’impatto dell’IA generativa sulle occupazioni e consigliando programmi di formazione che consentano ai dipendenti di aggiornarsi su questa nuova tecnologia.
L’IA generativa potrebbe anche lasciare ai team AT più tempo per offrire consulenze su altre questioni strategiche, come lo sviluppo della selezione basata sulle competenze o le iniziative DEI. “Il nostro modo di lavorare non sarà più lo stesso, e questo significa che il recruiter salirà nella catena del valore” dice Gregory Karanastasis, Global Head of Talent Acquisition, Onboarding and Career Transitions presso Accenture.
Le soft skill sono ciò che distingue i migliori recruiter.
Anche se l’IA generativa può automatizzare molte attività di selezione, il tocco umano rimarrà fondamentale. I recruiter si distingueranno facendo cose che l’IA non può fare, ad esempio creare legami solidi con i talenti e offrire ai candidati un’esperienza positiva. Di conseguenza, le soft skill diventeranno ancora più importanti.
“I migliori recruiter devono eccellere nel costruire relazioni e nel creare esperienze ‘high touch’ che li aiuteranno a distinguersi dai bot” afferma John Vlastelica, CEO di Recruiting Toolbox.
Infatti, le tre principali competenze dei recruiter citate dai professionisti nel sondaggio di LinkedIn sono tutte soft skill: comunicazione, sviluppo delle relazioni e adattabilità. Essere adattabili e disponibili a imparare cose nuove sarà particolarmente importante per i recruiter che usano strumenti basati sull’IA.
Esplora suggerimenti e strategie:
Incoraggia i recruiter a sperimentare con l’IA.
Offri corsi per migliorare le competenze in materia di IA. “Incoraggio il mio team a esplorare e provare attivamente gli strumenti IA per ottimizzare le nostre pratiche di selezione” afferma Nicky Vallelly, Talent Acquisition Leader presso Google DeepMind. “In un mercato così dinamico è fondamentale rimanere all’avanguardia.”
Usa l’IA in modo responsabile.
Informati sulle politiche della tua azienda sull’uso dell’IA. Inoltre, crea un tuo set di principi guida per assicurarti che tu e il tuo team usiate l’IA in modo etico. Ad esempio, i principi guida di LinkedIn sottolineano che la tecnologia IA deve favorire le opportunità economiche, mantenere la fiducia, promuovere l’equità e l’inclusione, garantire la trasparenza e abbracciare la responsabilità.
Rimani al passo con l’evoluzione del panorama legale.
Man mano che entrano in vigore nuove normative sull’IA, sarà importante aggiornarsi e collaborare strettamente con il team legale per garantire la conformità degli strumenti.
Previsione 2
Il recruiting aiuterà a costruire la forza lavoro del futuro, basata sulle competenze.
Previsione 2
Il recruiting aiuterà a costruire la forza lavoro del futuro, basata sulle competenze.
Le aziende iniziano a riconoscere che, per avere successo, è indispensabile trattare le assunzioni e lo sviluppo dei talenti con un approccio basato sulle competenze. Evitare di concentrarsi solo sui titoli di studio permette di ampliare il pool di talenti e di trovare persone qualificate che in passato potrebbero essere sfuggite.
Poiché le competenze di cui le aziende hanno bisogno per avere successo continuano a evolversi, l’acquisizione talenti sarà in prima linea nello sviluppo di programmi per la selezione basata sulle competenze, l’aggiornamento e la mobilità interna che consentano alle organizzazioni di adattarsi.
Promuovere la diversità attraverso la selezione basata sulle competenze.
Sebbene adottare un approccio basato sulle competenze, dopo aver dato per anni la priorità ai titoli di studio, significhi spesso dover sfidare lo status quo, i talent leader con cui abbiamo parlato ritengono che comporti grandi vantaggi.
La selezione basata sulle competenze non solo aiuta le aziende a identificare i talenti più qualificati, ma può anche aprire le porte a persone appartenenti a gruppi storicamente emarginati che potrebbero non avere una laurea, e creare così una pipeline di talenti più diversificata. I dati di LinkedIn mostrano che concentrarsi sulle competenze può aumentare di 10 volte il pool di talenti. Considerando che l’80% dei professionisti intervistati ha dichiarato che la propria organizzazione è impegnate a creare una forza lavoro più diversificata, è chiaro che la selezione basata sulle competenze è destinata a guadagnare terreno nei prossimi anni.
Molte aziende hanno fatto un passo avanti verso la selezione basata sulle competenze semplicemente eliminando il requisito della laurea dalle descrizioni delle offerte di lavoro. Infatti, le offerte pubblicate sulla piattaforma LinkedIn che omettono l’obbligo di laurea sono aumentate del 36% fra il 2019 e il 2022.
Dobbiamo aiutare i leader a cambiare il loro concetto di talento. Certo, la formazione è importante. Ma non esiste più un candidato ‘migliore’ o ‘ideale’ in base al titolo di studio. L’eccellenza si trova ovunque e deriva dalle conoscenze, dalle competenze e dal potenziale.”
Angela Benjamin
General Manager, Equity Outreach Strategies, Delta
Affrontare la carenza di competenze aggiornando la forza lavoro
Le aziende sono sempre più preoccupate di colmare i gap di competenze, specialmente in ambiti come l’IA. Quasi la metà dei professionisti del recruiting afferma che le loro organizzazioni stanno valutando le competenze e i talenti necessari per stare al passo con l’ascesa dell’IA. Offrendo ai dipendenti opportunità di aggiornamento, le aziende potranno colmare gap critici e aumentare la retention.
“Il pool di talenti per le competenze di IA è molto piccolo” dice Erin Scruggs, VP, Head of Global Talent Acquisition di LinkedIn. “Perciò dobbiamo lavorare a stretto contatto con la leadership su una strategia che punti a sviluppare i dipendenti anziché assumerne di nuovi, e su come fare in modo che i talenti interni cambino ruolo, acquisiscano nuove competenze e diventino esperti di IA, invece di rincorrere quelle poche persone con i requisiti giusti sul mercato esterno.”
I leader dell’AT dovranno diventare consulenti talent, collaborando con i team formazione e sviluppo (L&D) per garantire che le loro organizzazioni dispongano dei giusti programmi di aggiornamento e mobilità interna per soddisfare le esigenze in materia di talenti. Accenture, ad esempio, si è impegnata a raddoppiare la sua forza lavoro in ambito IA, portandola a 80.000 professionisti attraverso un mix di assunzioni, acquisizioni e formazione. Raggiungere questo obiettivo richiede una “enorme collaborazione” tra AT e L&D, spiega Gregory Karanastasis, che aggiunge: “Lavoriamo insieme ogni giorno per capire quali sono i gap di competenze e come colmarli.”
Esplora suggerimenti e strategie:
Prepara un business case sulla selezione basata sulle competenze.
Spiega alla leadership come la selezione basata sulle competenze può contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Organizza incontri con i responsabili delle assunzioni per definire quali sono le competenze che i candidati dovrebbero avere e quelle che potrebbero acquisire dopo aver ottenuto il posto. Contesta i requisiti non essenziali, come titoli di studio o anni di esperienza, che potrebbero dissuadere persone qualificate dal candidarsi.
Cerca candidati in base alle competenze.
Usa gli strumenti per la selezione a tuo vantaggio. Grazie ai progressi dell’IA generativa, i recruiter possono cercare e filtrare più facilmente i candidati che corrispondono meglio ai requisiti di competenze. Inoltre, i dati di LinkedIn dimostrano che i recruiter con il maggior numero di ricerche orientate alle competenze hanno tassi di accettazione dei messaggi InMail il 24% più alti rispetto a quelli con il minor numero di ricerche di questo tipo.
Promuovi i programmi di aggiornamento e mobilità interna.
L’AT può aiutare a creare programmi di aggiornamento e mobilità interna che aiutino l’azienda a rimanere agile. “Il mio team sostiene attivamente le iniziative per la mobilità interna e l’aggiornamento” spiega Nicky Vallelly di Google DeepMind. “Promuoviamo la formazione continua, coltivando le competenze del nostro pool di talenti esistenti per soddisfare le esigenze future dell’azienda.” I programmi di aggiornamento possono anche permettere ai dipendenti di accedere a ruoli che prima erano fuori dalla loro portata. Ad esempio, Delta ha lanciato programmi innovativi che consentono ai lavoratori sul campo di passare a un impiego in ufficio.
Previsione 3
La qualità delle assunzioni sarà la priorità nelle strategie di selezione.
Previsione 3
La qualità delle assunzioni sarà la priorità nelle strategie di selezione.
Con le assunzioni ancora in calo in tutto il mondo, le aziende saranno sempre più attente ad assicurarsi che ogni persona selezionata sia proprio quella giusta.
“Se l’anno prossimo non crescerai molto, vorrai una ragionevole certezza di avere le persone giuste” dice Amy Schultz, Global Head of Talent Acquisition presso Canva. E infatti, i professionisti del recruiting dicono che la qualità delle assunzioni è l’obiettivo numero uno per il 2024.
Misurare la qualità delle assunzioni
Se da un lato la qualità delle assunzioni sta guadagnando importanza, dall’altro è anche notoriamente difficile da monitorare e misurare. Per farlo in modo efficace, le aziende dovranno prima di tutto determinare cosa intendono per “assunzione di qualità” nel loro contesto, e poi scegliere le variabili da misurare. Questi sono alcuni dei fattori considerati dai leader dell’AT che abbiamo intervistato:
- Rendimento sul lavoro: in quale misura la persona raggiunge o supera gli obiettivi specifici del suo lavoro?
- Integrazione nel team: la persona migliora l’agilità del team? Il team è maggiormente in grado di portare a termine il lavoro?
- Apporto culturale: alcune aziende valutano se i valori della persona sono in linea con i principi e la mission dell’organizzazione.
- Produttività: la persona raggiunge gli obiettivi di produttività?
- Retention: il tempo di permanenza in azienda può essere un importante indicatore della qualità dell’assunzione, anche se è influenzato da altre variabili.
C’è anche ottimismo sul potenziale dell’IA generativa, che potrebbe aiutare a valutare la qualità delle assunzioni. “In futuro, credo che l’IA generativa potrà aiutarci a mettere insieme i dati per raccontare una storia più completa sul successo di un’assunzione e sulla sua probabile traiettoria” afferma Mark E. Smith, Senior Director, Global Talent Acquisition presso Medtronic.
Per anni l’acquisizione talenti si è concentrata su metriche come i tempi di assunzione e i tassi di accettazione, ma oggi la leadership vuole parlare della qualità delle assunzioni e capire come la misuriamo.”
Amy Schultz
Global Head of Talent Acquisition, Canva
Le aziende ridefiniranno la “qualità delle assunzioni”.
Anche la definizione di “assunzione di qualità” sta cambiando. Sempre più aziende cercano personale con soft skill, cioè competenze che permettano ai dipendenti di interagire in modo efficace sul luogo di lavoro. Infatti, delle 10 competenze più ricercate nella top ten delle competenze di LinkedIn, sei sono soft skill e includono comunicazione, leadership e capacità analitiche.
I datori di lavoro sono anche sempre più attenti ad assumere persone i cui valori siano in linea con i principi e la mission dell’azienda. “I dipendenti che comprendono, vivono e condividono i nostri valori sono quelli che riescono meglio a entrare in empatia con i clienti e ad assisterli, a crescere grazie ai feedback e ad aiutarci a gestire i cambiamenti” afferma Bryan Mayo, Head of Talent Acquisition presso Atlassian.
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Adotta procedure di valutazione dei candidati oggettive e basate su prove.
Jude James di UST consiglia di creare un quadro di riferimento per valutare i candidati in base ai requisiti specifici del lavoro. Inoltre, dovresti offrire a chi conduce i colloqui una formazione completa sui metodi di intervista strutturati. In questo modo potrai garantire una procedura di valutazione più oggettiva, priva di pregiudizi e basata su prove evidenti del rendimento futuro.
Analizza il tuo processo di selezione.
Individua le carenze e le lacune che potrebbero portare ad assunzioni sbagliate. “Se i segnali indicano che la qualità delle assunzioni è scarsa, devi andare alla radice del problema e analizzare il modo in cui valuti i talenti” spiega Erin Scruggs. Ad esempio, lei suggerisce di esaminare le schede di valutazione per capire se gli intervistatori gonfiano i punteggi, e di investire nella formazione dei manager affinché conducano i colloqui con un occhio più critico.
Previsione 4
L’agilità sarà un must per i team di selezione.
Previsione 4
L’agilità sarà un must per i team di selezione.
I leader e i professionisti del settore talent con cui abbiamo parlato e che abbiamo intervistato hanno chiarito una cosa: i team di selezione devono aiutare le aziende ad anticipare gli alti e bassi del mercato del lavoro e assicurarsi che siano in grado di cambiare rapidamente rotta.
Uno degli obiettivi è evitare la carenza di talenti che ha colpito le aziende nel 2021. “Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito a enormi oscillazioni della domanda che ci hanno imposto di essere agili e di stare al passo con le mutevoli condizioni del mercato” spiega Troy Victor, General Manager, Talent Acquisition presso Delta.
Preparare i team di selezione al futuro
I leader dell’AT si impegneranno anche per garantire che i loro team siano in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti nel mercato del lavoro negli obiettivi dell’organizzazione. I recruiter di successo sapranno passare da un settore all’altro e saranno pronti ad applicare le loro competenze in altre aree dell’azienda.
“Devi creare un team di selezione capace di cambiare rotta dall’oggi al domani” dice Glen Goodman, Chief Talent Officer del fornitore di servizi sanitari ChenMed e presidente di Talent Matters. “E questo significa anche investire nei tuoi recruiter per metterli nelle condizioni di poter lavorare in più funzioni e sviluppare le loro competenze.”
Ogni recruiter deve essere flessibile e in grado di lavorare là dove c’è bisogno, anziché specializzarsi in ambiti specifici. Non lo facevamo né uno, né due, né tre anni fa. Ma è fondamentale per rimanere agili.”
Erin Scruggs
Head of Global Talent Acquisition, LinkedIn
I recruiter sono sempre più interfunzionali.
Sempre più spesso i professionisti dell’AT devono essere recruiter “full-stack”, capaci di lavorare senza problemi in diverse funzioni e fasi del processo di selezione. Infatti, i dati di LinkedIn rivelano come i recruiter stiano ampliando le loro competenze e abbattendo i compartimenti stagni che prima li separavano.
In passato le competenze principali per le diverse figure nel recruiting erano piuttosto univoche. Ora che i ruoli sono diventati più interfunzionali, c’è una maggiore sovrapposizione. Ciò significa che per i recruiter è più facile passare da un’area funzionale all’altra in base alle necessità.
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Demolisci i compartimenti stagni dell’HR.
Secondo Amy Schultz di Canva, un modo per migliorare l’agilità dei team AT è abbattere i muri che da tempo separano l’acquisizione talenti dalle altre funzioni HR. Soddisfare il fabbisogno di talenti di un’organizzazione può richiedere azioni su più fronti, tra cui l’assunzione di personale esterno, l’aggiornamento dei dipendenti attuali, il ricorso a una forza lavoro temporanea o un mix di tutte queste misure. Per questo Canva ha creato un team “Talent Agility” che riunisce le attività relative ad acquisizione talenti, mobilità interna, personale contingente e pianificazione della forza lavoro.
Organizza sessioni di pianificazione degli scenari.
Periodicamente, siediti con gli altri membri senior del team di AT e immaginate insieme cosa potrebbe succedere se la domanda di assunzioni dovesse crescere o diminuire. Poi crea delle guide con indicazioni su come rispondere. Elaborando metodicamente gli scenari, i talent leader possono trovare risposte che magari potrebbero sfuggire quando la pressione sale.
Tieni sotto controllo le performance e gli obiettivi strategici della tua azienda.
Parla spesso con la leadership aziendale e chiedi informazioni sulle nuove linee di business o sui cambiamenti di strategia. Se lavori per una società quotata in borsa, leggi i report sugli utili. Partecipa ai briefing aziendali in cui vengono evidenziati i risultati finanziari. I leader dell’AT devono essere “integrati nell’azienda”, afferma Erin Scruggs, per riuscire a “comprendere le esigenze, i problemi e le sfide” che deve affrontare.
Investi nello sviluppo delle competenze dei recruiter.
Offri ai recruiter risorse di formazione che li aiutino a stare al passo con le nuove tendenze, a supportare gli obiettivi aziendali e a progredire nella loro carriera. Alstom aveva in mente proprio questi obiettivi quando ha scelto di lanciare una TA Academy online. Gli argomenti trattati includono: come condurre briefing efficaci sulle offerte di lavoro con i responsabili delle assunzioni, come scrivere offerte basate sulle competenze e come gestire le relazioni con i talenti esterni. “La costante evoluzione dei mercati dei talenti e delle tecnologie impone all’AT di adattarsi continuamente” afferma François-Xavier Mallet, Global Talent Acquisition Director presso Alstom.
Previsione 5
I team di selezione sosterranno il lavoro flessibile.
Previsione 5
I team di selezione sosterranno il lavoro flessibile.
Non c’è dubbio che le aziende stiano richiamando in massa i dipendenti in ufficio. Ma è chiaro anche un altro aspetto: queste politiche renderanno più difficile assumere i migliori talenti.
I professionisti talent le cui aziende richiedono che i dipendenti siano sempre o per lo più in ufficio segnalano ripercussioni negative sulle attività di selezione, tra cui una riduzione del pool di talenti, un minor numero di candidati e un aumento della concorrenza. Al contrario, le aziende che permettono di scegliere dove lavorare registrano un impatto positivo sul recruiting. Questo perché una politica di lavoro flessibile permette di allargare il pool di talenti, aumentare il numero di candidati e migliorare l’employer brand.
La richiesta di flessibilità non è un trend passeggero.
Come value proposition per i dipendenti, il lavoro flessibile ha acquisito più importanza negli ultimi anni, soprattutto per la generazione Z. Secondo i dati di LinkedIn, dal 2021 al 2023 ha registrato un aumento del 10% fra tutte le persone in cerca di lavoro e del 22% fra quelle appartenenti alla generazione Z.
Questo dato si riflette nel comportamento dei candidati su LinkedIn. Le aziende considerate a favore del lavoro flessibile godono di un notevole vantaggio in termini di assunzioni: hanno il 16% di probabilità in più che i candidati accettino i loro messaggi InMail e il 29% di probabilità in più di ricevere una candidatura da una persona che ha visualizzato una delle loro offerte.
Inoltre, i dati di LinkedIn mostrano che l’interesse di chi cerca lavoro per i ruoli da remoto continua a essere elevato, nonostante le posizioni di questo tipo siano diminuite.
Le persone si sono abituate alle modalità di lavoro flessibili e ora non sono disposte a rinunciarvi. “I migliori talenti vogliono innovare, lavorare con team intelligenti e vedere che il loro lavoro ha un impatto sui clienti” spiega Bryan Mayo di Atlassion. “Ma non vogliono più sacrificare la flessibilità, il tempo per la famiglia e le aspirazioni personali in cambio del successo.”
Influenzare i decision maker e i responsabili delle assunzioni
Nessuno è più consapevole della richiesta di flessibilità dei professionisti talent, che ricevono feedback di prima mano dai candidati. Sebbene l’AT non definisca le politiche, i suoi leader possono condividere dati in tempo reale e sostenere il lavoro flessibile. Ad esempio, possono mostrare la situazione del mercato a disposizione e spiegare cosa diventerebbe possibile se si cercassero talenti in altre aree geografiche, nonché condividere storie di successo di dipendenti remoti.
“Dobbiamo imparare a raccontare una storia, sia con i dati che con gli aneddoti sui successi dei dipendenti che lavorano da remoto” dice Erin Scruggs. “Penso che sia davvero importante.”
Il compito dell’AT è quello di mostrare agli stakeholder aziendali come il pool di talenti si riduce quando non si pensa alla flessibilità. Le aziende che dimostrano coerenza nelle loro politiche per il lavoro flessibile verranno viste con favore.”
Gregory Karanastasis
Global Head of Talent Acquisition, Accenture
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Fatti una reputazione come recruiter esperto di lavoro flessibile.
Parla con la leadership aziendale di ciò che vedi sul mercato e dell’impatto negativo che le politiche di rientro in ufficio avranno sul recruiting. Allo stesso tempo, spiega chiaramente l’impatto positivo che una politica di lavoro flessibile avrà sulla reputazione dell’azienda e sull’employer brand.
Usa i dati a sostegno della tua tesi.
Mostra alla leadership aziendale esempi di persone che si sono tirate indietro perché l’azienda non proponeva opzioni da remoto o ibride. Tieni traccia del numero di candidati che chiedono informazioni sul lavoro flessibile. Canva, ad esempio, ha scoperto che circa un terzo dei candidati si informa sulla politica aziendale in materia di flessibilità. “Dobbiamo essere vigili e assicurarci di monitorare sempre gli abbandoni e i rifiuti, e di segnalarli” afferma Amy Schultz di Canva.
Previsione 6
Per attrarre la generazione Z bisognerà cambiare le regole del gioco.
Previsione 6
Per attrarre la generazione Z bisognerà cambiare le regole del gioco.
Entro il 2025, la generazione Z rappresenterà più di un quarto della forza lavoro globale. I professionisti del recruiting, però, non sono convinti della propria capacità di attrarre e trattenere questo nuovo gruppo, tanto da indicarlo come una delle maggiori sfide che dovranno affrontare nei prossimi anni.
Le aziende stanno aumentando gli investimenti nell’employer branding.
Visti gli ostacoli che l’AT deve superare per entrare in sintonia con la generazione Z, non c’è da stupirsi se l’employer branding rimarrà una priorità cruciale anche per il prossimo anno: per il secondo anno di fila, l’employer branding è la funzione del recruiting per cui si prevede il maggior incremento di spesa, con il 57% dei professionisti talent che prevede di investire di più su questo punto.
Per riuscire ad attrarre e trattenere la generazione Z, l’AT dovrà capire pienamente le caratteristiche che la contraddistinguono. Cresciuta in un’epoca di pandemia globale, movimenti di giustizia sociale e crisi climatica, la generazione Z tiene molto a lavorare per aziende che condividono i suoi valori. “La generazione Z non comprometterà i propri principi per un lavoro” dice Stacey Gordon, Inclusive Workplace Culture Consultant presso Rework Work.
La generazione Z vuole un luogo di lavoro dove poter imparare e progredire.
Se la retribuzione, l’equilibrio tra lavoro e vita privata e la flessibilità sono importanti per la generazione Z, lavorare per un’azienda che offre sviluppo professionale è addirittura fondamentale. Rispetto a tutte le altre generazioni, la generazione Z è il 36% più propensa a dare priorità alle opportunità di crescita professionale e il 34% più propensa a mettere al primo posto le opportunità di sviluppo delle competenze.
“Sappiamo che le persone appartenenti alla generazione Z apprezzano molto le opportunità di formazione e sviluppo. Se non investi nella loro crescita, non riuscirai a trattenerle. Daranno priorità al proprio sviluppo professionale rispetto a qualsiasi impegno a lungo termine con un’azienda” spiega Nicky Vallelly di Google Deepmind.
L’AT dovrà comunicare in modo autentico non solo i valori dell’organizzazione, ma anche quelli del responsabile delle assunzioni. “Tutti noi abbiamo lavorato in aziende dove un reparto lavora in modo diverso da un altro” dice Stacey. “Con i candidati della generazione Z sarà ancora più importante saper illustrare i valori del team e lo stile di lavoro per assicurarsi che ci sia sintonia.”
Alla generazione Z non interessa il marketing patinato. L’employer branding deve pensare meno alla post-produzione e iniziare a svelare la realtà quotidiana dei dipendenti in azienda a un pubblico più ampio.”
Esplora suggerimenti e strategie:
Assicurati che il tuo employer brand sia autentico.
I messaggi di employer branding devono corrispondere a quello che la generazione Z può trovare sui siti con recensioni dei datori di lavoro. Allo stesso tempo, devono risultare autentici. La generazione Z reagirà in modo più favorevole ai contenuti grezzi creati dai dipendenti, che potrebbero mostrare un giorno nella normale vita in azienda, piuttosto che ai video prodotti professionalmente.
Punta a offrire ai candidati un’esperienza efficiente.
In quanto native digitali, le persone che appartengono alla generazione Z sono abituate ad accedere facilmente a informazioni, intrattenimento e prodotti, e non si aspettano niente di meno dai datori di lavoro. Vorranno un processo di selezione efficiente, facile da navigare e in un formato user-friendly. “Non rimarranno ad aspettare per settimane la decisione del responsabile delle assunzioni” afferma Nicky Vallelly di Google DeepMind. “Gireranno i tacchi. Non è presunzione, è solo che il mondo in cui sono cresciute funziona così.”
Aiuta i responsabili delle assunzioni a comprendere le caratteristiche uniche della generazione Z.
Le persone della generazione Z potrebbero mostrare comportamenti e preferenze a cui i responsabili delle assunzioni non sono abituati, ma questo non significa che non siano adatte al lavoro. I talent leader possono aiutare i responsabili delle assunzioni a comprendere meglio la generazione Z e a evitare pregiudizi.
Impegnati per ottenere una diversità generazionale.
Per la prima volta nella storia, cinque generazioni operano fianco a fianco sul luogo di lavoro. Tutto, dall’employer branding alle politiche di lavoro flessibile, deve prendere in considerazione le diverse fasce d’età e le loro preferenze. Kristin Shulman, Global Director, Talent Marketing, Employer Brand and Early Careers Attraction presso Booking.com, afferma che è importante creare legami tra i lavoratori più giovani e quelli più anziani attraverso il mentoring, compreso il mentoring inverso in cui i giovani fanno da mentor a chi ha qualche anno in più. “Anche se c’è sempre il rischio di uno scontro culturale, la consideriamo come un’opportunità per le varie generazioni di imparare l’una dall’altra” spiega.
Conclusione
Conclusione
Adattarsi ai cambiamenti che stanno investendo il settore del recruiting non è un’impresa facile. I recruiter dovranno avere una mentalità orientata alla crescita, la volontà di imparare nuove competenze e la capacità di sfruttare le nuove tecnologie. Ma per chi lo farà, ci sarà una grande ricompensa: l’opportunità di rimodellare il mondo del lavoro e di aiutare le organizzazioni a costruire la forza lavoro del futuro.
Leggi la metodologia e i riconoscimenti
Dati del sondaggio
LinkedIn Research ha intervistato 1.453 professionisti del recruiting che ricoprono ruoli senior o superiori del management (1.202 professionisti del recruiting aziendali, 261 professionisti di ricerca e selezione), oltre a 498 responsabili delle assunzioni. I partecipanti al sondaggio sono utenti LinkedIn precedentemente selezionati per partecipare sulla base delle informazioni presenti sul loro profilo LinkedIn e qualificati sulla base delle risposte al sondaggio. Questo sondaggio è stato condotto in sei lingue e sottoposto a utenti di 23 Paesi tra ottobre e novembre 2023.
Le priorità dei candidati e le preferenze di inclusione si basano sul sondaggio mensile di LinkedIn sulle attrattive per i talenti distribuito a tutti gli utenti, tra cui 16.688 utenti intervistati a novembre 2023. Per misurare le priorità dei candidati, agli intervistati viene chiesto di “selezionare i fattori più importanti per loro nel considerare un’opportunità di lavoro” e viene data la possibilità di scegliere fino a cinque employer value proposition fra le 15 opzioni disponibili.
Informazioni comportamentali
Le informazioni comportamentali in questo report derivano dai miliardi di dati generati da oltre 1 miliardo di utenti di LinkedIn in più di 200 Paesi. Se non diversamente indicato, tutti i dati rispecchiano attività aggregate di utenti LinkedIn al 1° gennaio 2024.
Riconoscimenti
Questo report contiene informazioni raccolte nel corso di interviste a leader del recruiting di tutto il mondo, a cui vanno i nostri più sinceri ringraziamenti. Tra gli altri:
Isabelle Bastide, PageGroup
Angela Benjamin, Delta
Glen Goodman, ChenMed
Stacey Gordon, Rework Work
Jude James, UST
Gregory Karanastasis, Accenture
Hung Lee, Recruiting Brainfood
François-Xavier Mallet, Alstom
Bryan Mayo, Atlassian
Amy Schultz, Canva
Erin Scruggs, LinkedIn
Kristin Shulman, Booking.com
Mark E. Smith, Medtronic
Michael Smith, Randstad Enterprise
Nicky Vallelly, Google DeepMind
Troy Victor, Delta
John Vlastelica, Recruiting Toolbox
Dati della piattaforma LinkedIn
Jamila Smith-Dell (Insights Lead)
Cesar Zulaica
Greg Lewis
Manas Mohapatra
Dati del sondaggio
Stephanie Scalice (Research Lead)
Meng Zhao
Redazione e produzione
Report per agenzie di selezione del personale
Dati regionali
Australia | Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo | Brasile | Francia | Germania, Austria e Svizzera | Globale | India | Giappone | Messico | Medio Oriente e Nordafrica | Sud-est asiatico | Regno Unito
Report tradotti
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